TEXAS, U.S.A. - Voci dal Braccio della Morte

          Ultimo aggiornamento: 25/01/2009
   

UN TIPICO GIORNO ALL’INFERNO – CONOSCIUTO COME BRACCIO DELLA MORTE DEL TEXAS

(Di: Roy Pippins, n° 999170)

Scrivo per permettere alla gente nel mondo libero di capire che le prigioni texane stanno usando “Celle di punizione” sui condannati a morte. La tortura psicologica che stanno praticando sui detenuti del braccio della morte deve essere documentata e presentata a qualcuno che abbia autorità o potere per fermare questo abuso.

In ogni cella del braccio c’è una luce controllata a distanza dalle guardie, che viene accesa in momenti casuali a qualsiasi ora del giorno e della notte, a seconda della volontà individuale delle guardie. La luce è fluorescente, di un metro per 60 cm, con quattro faretti, ed è fissata sul muro di metallo sopra l’angolo wc. La cella è di tre metri quadrati, quindi ovviamente viene completamente inondata di luce.

C’è continuamente il rumore delle porte di metallo che vengono sbattute dalle guardie tutte le volte che entrano in qualsiasi area del braccio, in ogni ora del giorno e della notte. Immaginate che rumore possano fare delle sbarre di metallo sbattute o colpite con i manganelli con la massima violenza possibile. Tutte le volte che una guardia si muove, il rumore risuona amplificato in tutte le celle dell’ala.

Poi c’è il rumore che fanno le guardie aprendo lo sportello del cibo e sbattendo i vassoi sul pavimento. E ancora lo stesso rumore, quando lo chiudono. Il rumore dello sportello è come quello che fa una lattina di metallo quando cade su un pavimento in un’area chiusa piccolissima.

Qualche guardia si porta in giro la barra di appoggio del cibo e la sbatte sistematicamente contro le porte di metallo di ogni cella dove ci sia un detenuto che sta dormendo. Le guardie la sbattono contro la porta quando un detenuto dorme, finchè questo non si sveglia. Poi le guardie ridono, dicendo che lo fanno per essere sicuri che siate ancora vivi. Altre guardie girano con una pila e la puntano contro la tua faccia finchè non ti svegli. Questo viene fatto ogni poche ore.

Se accoppiate questo tipo di tortura psicologica con l’estremo isolamento dei detenuti in queste celle (dove è impossibile avere ogni tipo di conversazione con un altro essere umano, dato il rumore costante), è ovvio che a lungo andare in queste condizioni si verifichino collassi fisici e mentali. Questo è crudele, ed è una punizione arbitraria.

Alcune guardie trattano tutti I detenuti come fossero cani, mentre qualcun’altra fa il suo lavoro senza commettere abusi.

La differenza fra un condannato a morte e un detenuto normale la maggior parte delle volte consiste solo nella fortuna. La pena di morte normalmente viene chiesta e trattata dai tribunali a seconda delle aspirazioni politiche dei pubblici ministeri incaricati del caso, e la procedura di difesa dipende totalmente dalle condizioni economiche dell’avvocato d’ufficio, che spesso non ha neanche la possibilità di pagare degli investigatori decenti. In ogni  caso, la decisione di chiedere la pena di morte o meno è totalmente arbitraria.

I detenuti del braccio della morte sono stati buttati in questo inferno a causa delle azioni di pochi di loro. La maggior parte delle persone qui dentro è passiva. Il programma di lavoro che ha permesso l’evasione del giorno del ringraziamento nel 1998 dava ai detenuti una chance per pagare la propria difesa legale e combattere per la loro vita.

Le funzioni religiose e la ricreazione permettevano ai condannati di vivere gli anni che rimanevano loro in un ambiente dove potevano riflettere sui loro errori e insegnare alle persone qui fuori a non ripetere gli stessi errori. Avere il permesso di costruire degli oggettini e guardare la televisione era una semplice risposta al bisogno di occupare la mente dei condannati.

Togliere tutto questo e infliggere questo trattamento barbaro a uomini che stanno per fronteggiare la morte è una punizione crudele e inutile.

23 ore al giorno in una cella punitiva è una punizione crudele e inusuale per detenuti del braccio della morte che devono subirla per tutti gli anni che gli rimangono mentre attendono il loro destino.

Nessun contatto umano.

Nessuna conversazione umana.

E’ l’inferno in terra!

Roy.

10 agosto 2001
 

(fonte: Canadian Coalition to Abolish the Death Penalty)

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